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VEDAM

A cura di Caterina Carloni, psicologa & psicoterapeuta

BLOG DI MEDICINA PSICOSOMATICA & PSICOLOGIA OLISTICA - Impariamo a leggere i sintomi fisici come linguaggio dell'anima e ad utilizzarli in chiave conoscitiva, positiva ed evolutiva

IL MALE E IL BENE

DiCateca

Set 17, 2024

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Il Male è un concetto soggettivo. Quello che è Male per una persona può essere un  Bene  per un altro essere. Appartengono entrambi  alla categoria di ciò che è mutevole.

Un vecchio racconto zen narra di un contadino saggio che non credeva nella sfortuna.

C’era una volta, in un villaggio cinese, un vecchio contadino che viveva con suo figlio e un cavallo, che era la loro unica fonte di sostentamento.

Un giorno il cavallo scappò lasciando l’uomo senza possibilità di lavorare la terra.

I suoi vicini accorsero da lui per mostrargli la loro solidarietà dicendosi dispiaciuti per l’accaduto.

Lui li ringraziò per la visita, ma domandò loro: “Come fate a sapere se ciò che mi è successo sia un bene o un male per me? Chi lo sa!”

I vicini, perplessi dall’atteggiamento del vecchio contadino, andarono via.

Una settimana dopo, il cavallo ritornò alla stalla, accompagnato da una grande mandria di cavalli. Giunta la notizia agli abitanti del villaggio, questi tornarono a casa del contadino, congratulandosi con lui per la buona sorte.

“Prima avevi solo un cavallo ed ora ne hai molti, è una grande ricchezza. Che fortuna!”. Dissero.

“Grazie per la visita e per la vostra solidarietà”, rispose lui, ma come fate a sapere che questo è un bene o un male per me?”

I vicini, ancora una volta, rimasero sconcertati dalla risposta del vecchio contadino e se ne andarono via.

Qualche tempo dopo, il figlio del contadino, nel tentativo di addomesticare uno dei nuovi cavalli arrivati, cadde da cavallo rompendosi una gamba.

I vicini premurosi tornarono a far visita al contadino dimostrandosi molto dispiaciuti per la disgrazia.

L’uomo ringraziò per la visita e l’affetto di tutti e nuovamente domandò: “Come potete sapere se l’accaduto sia una disgrazia per me? Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo.”

Ancora una volta la frase del vecchio contadino lasciò tutti stupefatti, e senza parole se ne andarono increduli.

Trascorsero alcuni mesi e il Giappone dichiarò guerra alla Cina. Il governo inviò i propri emissari in tutto il paese alla ricerca di giovani in buona salute da inviare al fronte in battaglia. Arrivarono al villaggio e reclutarono tutti i giovani, eccetto il figlio del contadino che aveva la gamba rotta.

Nessuno dei ragazzi ritornò vivo. Il figlio del contadino invece guarì e i cavalli furono venduti procurando una buona rendita.

Il saggio contadino passò a visitare i suoi vicini per consolarli ed aiutarli, come loro si erano mostrati solidali con lui in ogni situazione.

Ogni volta che qualcuno di loro si lamentava, il saggio contadino diceva: “Come sai se questo è un male?”. Se qualcuno si rallegrava troppo, gli domandava: “Come sai se questo è un bene?”

Caterina Carloni

Tratto da: L’ULTIMA DEA – OLTRE I CONFINI DELLA MEMORIA, C. Carloni

Una strage nazifascista compiuta nel 1944 in un piccolo paese delle Marche, ricostruita sulla base di documenti ufficiali e testimonianze dirette, offre spunti per un memoriale sull’educazione alla pace, alla cura dell’infanzia e ai valori della famiglia, alla luce degli antichi Insegnamenti Indovedici.


Di Cateca

Caterina Carloni, psicologa e psicoterapeuta