Si racconta che un uomo andò un giorno da Maometto e gli disse: “Sono molto infelice, ho accusato ingiustamente un amico, l’ho calunniato e ora non so come riparare”. Maometto lo ascoltò attentamente e poi rispose. “Ecco cosa devi fare: va’ a mettere una piuma davanti alla porta di ogni casa della città, e domani torna da me”. L’uomo se ne andò e fece quel che Maometto gli aveva detto: mise una piuma davanti ad ogni casa della città e l’indomani tornò da lui. “Bene – disse Maometto – ora va’ a riprendere tutte le piume e portale qui da me”. Dopo qualche ora l’uomo ritornò tutto sconsolato: non aveva ritrovato una sola piuma. Allora Maometto gli disse: “Accade la stessa cosa con le parole: una volta pronunciate, non è più possibile ritirarle, ormai hanno preso il volo”. E l’uomo se ne andò molto triste….
Il grande Maestro Omraam Mikhael Aivanhov (Omraam Mikhaël Aïvanhov – Wikipedia) commentò così questo aneddoto: “Supponiamo che qualcuno venga a chiedermi come riparare ad accuse, maldicenze o insulti. Io gli racconterei la stessa storia, ma aggiungerei qualcosa di molto importante: Gli direi: “Bisogna che tu parli nuovamente di quella persona, ma dicendo il contrario; parlerai cioè delle sua qualità, delle sue virtù e delle sue buone intenzioni. Dato che in ogni creatura c’è sempre qualcosa di buono, cerca di scoprirlo e lo troverai”. “Ma in questo modo riparerò al male che ho fatto?”. “No, questo non è possibile, perché le parole pronunciate hanno già provocato dei danni nelle regioni invisibili e anche in quelle visibili: tuttavia, così facendo, creerai qualcosa di diverso che rimedierà in parte alle tue parole precedenti”. (O.M.Aivanhov, La nuova terra, edizioni Prosveta)
Le parole sono importanti, creatrici, realizzative. E’ fondamentale sceglierle bene.
Aivanhov aggiunge: La parola è un razzo che percorre lo spazio e che, al suo passaggio, scatena forze, risveglia entità e provoca effetti irreparabili.
Nella scritture vediche si narra che le armi più potenti con cui si combattevano anticamente le guerre erano i mantra, cioè formule distruttive che, una volta “lanciate”, non potevano più essere arrestate e che avevano la forza di vere e proprie bombe atomiche.
La parola, tuttavia, possiede anche proprietà estremamente benefiche e risananti. Una preghiera recitata con il cuore, con fede e sincerità, può salvare perfino una vita.
C’è una preghiera antichissima, insegnata dal Maestro dei Maestri, Gesù Cristo, che possiede una particolare potenza vibrazionale, soprattutto se recitata nella sua lingua originale, l’aramaico. E’ breve, semplice e meravigliosamente risanante:
IL PADRE NOSTRO
Padre Nostro che sei ovunque,
Sia santificato il Tuo nome.
Lascia che venga il Tuo regno.
Lascia che si compia la tua volontà
così come nell’universo, anche sulla terra.
Procuraci di giorno in giorno il pane di cui abbiamo bisogno.
E perdona le nostre offese,
come noi abbiamo perdonato coloro che ci hanno offesi.
E non lasciarci entrare in tentazione
ma liberaci dall’errore.
Perché Tuo è il regno,
la potenza e la gloria
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Bellissima anche la versione cantata.
Buona giornata a tutti.
Caterina Carloni