Sono noti gli esempi di scienziati e inventori che hanno avuto durante il sonno le intuizioni decisive per le loro scoperte. Questo perché mentre dormiamo le nostre facoltà inconsce lavorano comunque e ci portano a soluzioni a cui non saremmo arrivati da svegli ragionandoci sopra.
Questa capacità non appartiene solo alle grandi mente ma è comune a tutti. Alcuni studi hanno dimostrato che sottoponendo a un gruppo di studenti un test da risolvere dopo 12 ore, se in questo periodo era compresa una notte di sonno si triplicava il numero di studenti che trovavano la soluzione esatta.
Il sonno è la cura più semplice, veloce ed efficace per mantenere una mente lucida e in forma. Se lo sfruttiamo bene, è a nostra disposizione ogni notte, con tutta la sua forza risanatrice.
Dormire è molto importante, non solo per il recupero delle nostre energie, ma soprattutto per rigenerare il nostro cervello. Forse è per questo che trascorriamo quasi un terzo della nostra vita immersi in uno stato di incoscienza, dormendo.
Gli studiosi non sono ancora concordi sulle funzioni specifiche del sonno; l’unica cosa di cui sono certi è che dormire una certa quantità di tempo è indispensabile per la nostra salute anche mentale.
Un tempo si pensava che la mente si spegnesse quando cadeva addormentata. Oggi si sa che è tutto il contrario: mentre dormiamo, il consumo energetico dei neuroni è in alcuni momenti superiore a quello della veglia. La fase REM (Rapid Eye Movement), che caratterizza la gran parte del tempo in cui dormiamo, è tipicamente una fase di attivazione dei neurotrasmettitori e dei legami sinaptici.
La fase REM ci aiuta a risolvere i problemi attraverso strategie creative e a decodificare i ricordi. Nella fase invece di sonno profondo, incameriamo le informazioni più esplicite, i fatti e le esperienze accumulate durante il giorno, rielaboriamo gli stimoli complessi e molti degli stimoli che serviranno a prendere decisioni da svegli.
Durante la notte ci ripuliamo inoltre dalle scorie mentali. Anche il cervello ha bisogno di raccogliere i propri rifiuti e di ripulirsi, e lo fa durante la notte, con il sonno. Durante il giorno, nei tessuti cerebrali si accumulano tanti scarti tossici che devono essere rimossi da appositi “spazzini”, costituiti da quello che viene chiamato “sistema glinfatico”, Il sistema glinfatico, composto di cellule, molecole e canali, isola la spazzatura, la rimuove e la espelle nel flusso sanguigno, Questo processo si svolge nel sonno “a onde lente”, che tende a diminuire nella vecchiaia.
Il sonno è fondamentale anche per regolare la nostra reattività emotiva. Dopo una notte riposante, il lobo frontale è in grado di regolare l’amigdala, il centro che stimola le emozioni. Se invece si è dormito male, la reazione ad ogni stimolo è amplificata e si è molto più sensibili allo stress emotivo. Qualità del sonno e resilienza emotiva sono profondamente intrecciate, al punto che un buon sonno aiuta anche ad attutire il colpo provocato da eventi molto dolorosi. A questo contribuisce anche il sogno, che serve a rielaborare le esperienze emotive.
La mancanza di sonno compromette gravemente diverse funzioni: l’attenzione, le capacità esecutive, la memoria, le competenze procedurali, il ragionamento logico e anche la destrezza motoria. Quanto bisogna dormire, in definitiva, ogni notte per il benessere del cervello? La necessità varia da persona a persona, ma in genere si raccomanda un riposo notturno di 7-8 ore.
(Liberamente tratto da Il cervello felice è il segreto della salute, Riza)
Caterina Carloni