Mordi la vita o sfuggi le sfide?
Spesso mi sento domandare durante le mie consulenze di psicosomatica qual è l’interpretazione simbolica del mal di denti e quale dimensione profonda è coinvolta nella loro funzione.
“I denti, organi duri, di colore biancastro, sono situati sulle arcate mandibolari e mascellari.
Sono costituiti da una parte visibile, la corona, e una interna all’osso, la radice, congiunte dal colletto.
Tra i 7 e i 12 anni i denti permanenti sostituiscono quelli da latte, definendosi in numero di 32: 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari, 8 molari e 4 del giudizio.
Hanno la funzione di permettere la masticazione del cibo, che costituisce la prima fase del processo digestivo insieme all’azione della saliva.
Rappresentano, in sintesi, l’energia dura che serve ad ammorbidire la realtà.
In quanto organi prominenti, i denti rappresentano un’istanza psicologica maschile, un’energia che si concretizza nella durezza (lo smalto è il tessuto più duro del corpo) e nell’azione (la masticazione).
Sono portatori di una forza arcaica primordiale, di un’aggressività rintracciabile nel mondo animale – dove appunto “si mostrano i denti” – e dunque legata alla sopravvivenza, alla territorialità e alla supremazia.
Con l’evolvere della coscienza, questa aggressività viene utilizzata per fare propria la realtà circostante: i denti non sbranano più i nemici, ma esprimono un modo di “mordere la vita”, di affrontarla con piglio vigoroso, talora tagliente.
Armi così forti non possono che andare di pari passo con lo sviluppo psichico; per questo prima vengono i denti da latte, che possono essere definiti come “prove di aggressività”. L’eroe bambino è ancora dentro il grembo, è ancora dipendente dai genitori, e sta imparando ad affrontare il mondo.
E poi c’è l’aggressività dei denti permanenti: da quando spuntano, l’eroe un po’ più cresciuto comincia ad avere i mezzi psicofisici per aumentare la propria affermazione.
Nel linguaggio quotidiano ci sono numerose espressioni che riguardano i denti: ad esempio “stringere i denti” e “a denti stretti”; esse indicano come a livello inconscio ognuno di noi nei denti senta una durezza, che è anche un modo di resistere alla vita e di affrontarla.
I denti entrano anche nella sfera della sessualità e simboleggiano l’approccio intimo, le carezze fatte con la parte più aggressiva di sé ma senza violenza.
Un problema ai denti segnala spesso una difficoltà nell’espressione della propria aggressività.
Inoltre, essi esprimono il livello energetico e lo stato di salute dell’organismo: denti sani, forti e regolari sono espressione di vitalità, energia e salute, mentre denti precari e malconci rimandano all’idea di senilità e di malattia, e anche a riserve energetiche decisamente scarse, minate in profondità.”
(Tratto da Riza, Dizionario di Psicosomatica)
Caterina Carloni