Negli anni della cultura vedica, le donne hanno sempre ricevuto il più alto livello di rispetto e libertà, ma anche protezione e sicurezza. C’è un detto vedico, “Dove le donne sono adorate, là abitano gli dei”. O dove le donne sono felici, ci sarà prosperità. Infatti le citazioni dirette della Manu-samhita spiegano come segue:
“Le donne devono essere onorate e adorate dai loro padri, fratelli, mariti e cognati, che desiderano il loro benessere; dove le donne sono onorate, lì gli dei sono contenti, ma dove non sono onorate, nessun rito sacro ottiene il favore degli dei.
Quando le relazioni femminili vivono nel dolore, la famiglia presto perisce. Quella famiglia dove le donne non sono felici mai prospera: le case in cui le relazioni femminili, non essendo debitamente onorate, pronunciano una maledizione, periscono completamente, come se fossero distrutte da catastrofi. Quindi, gli uomini che cercano il proprio benessere dovrebbero sempre onorare le donne nei giorni di festa e nelle feste con (doni di) ornamenti, vestiti e cibo (delicato) “. (Manu Smriti III.55-59)
In un modo simile che predirebbe il futuro se le donne non fossero più onorate, il nonno Bhishma spiegò: “O sovrano della terra (Yuddhisthira) il lignaggio in cui le figlie e le nuore sono rattristate da maltrattamenti, quel lignaggio è distrutto e quando queste donne sono maledette da queste famiglie, queste famiglie perdono fascino, prosperità e felicità “. (Mahabharata, Anushashanparva, 12.14)
Inoltre, nei Veda, quando una donna viene invitata in famiglia attraverso il matrimonio, entra “come un fiume entra nel mare” e “governa lì insieme al marito, come una regina, sugli altri membri della famiglia”. (Atharva-Veda 14.1.43-44)
Questo tipo di uguaglianza si trova raramente in qualsiasi altra scrittura religiosa. Inoltre, una donna devota a Dio è più apprezzata di un uomo che non ha tale devozione, come si trova nel Rig-Veda: “Sì, molte donne sono più salde e migliori dell’uomo che si allontana da Dio, e non offre. ” (Rig-Veda, 5.61.6)
Tratto da: “Donne nella cultura vedica”, di Stephen Knapp – (Sri Nandanandana dasa). Gentilmente segnalato da Patrizia Premasundari Rossi.