• Lun. Dic 9th, 2024

VEDAM

A cura di Caterina Carloni, psicologa & psicoterapeuta

BLOG DI MEDICINA PSICOSOMATICA & PSICOLOGIA OLISTICA - Impariamo a leggere i sintomi fisici come linguaggio dell'anima e ad utilizzarli in chiave conoscitiva, positiva ed evolutiva

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Il cibo, quale elemento base del nostro nutrimento, rappresenta e simboleggia tutto ciò di cui abbiamo bisogno a livello sia fisiologico che psicologico.

All’origine della fame, infatti, non ci sono solo motivazioni di tipo organico (riduzione ed esaurimento delle sostanze nutritive all’interno dell’organismo e necessità di reintegrarle ai fini della sopravvivenza), ma anche di natura psichica, poiché il cibo viene spesso vissuto come  “alternativa” a un piacere mancante.

Non a caso, molte delle disfunzioni alimentari oggi conosciute hanno origine da un distorto rapporto con il cibo che, a seconda della patologia, può essere ricercato in misura abnorme e compulsiva (come nella bulimia e negli attacchi di fame nervosa, che hanno come conseguenza sovrappeso e obesità) o totalmente rifiutato (come nell’anoressia).

Spesso nei miti – come nelle fiabe e nelle leggende – l’eroe, la principessa o il guerriero risolvono un problema, raggiungono la vittoria o il successo nutrendosi con un  alimento magico.

In ogni caso, fin dai tempi più remoti, il cibo riveste un forte valore simbolico e viene consumato all’interno di rituali nei quali non si tralascia mai di offrirne una parte agli dei e ai defunti. Come testimonia il mito della lupa che allatta Romolo e Remo, il cibo è uno strumento sacro collegato ai riti di fondazione, di fecondazione (cibo e eros hanno in comune l’oralità), di nascita e crescita.

Talvolta il cibo rappresenta un viatico per scoprire altri mondi: basti pensare alla torta con scritto “mangiami” di Alice. Dopo averla gustata, la ragazzina rimpicciolisce a tal punto da poter entrare nel Paese delle Meraviglie, dove può guardare se stessa e la vita sotto un’altra prospettiva, mentre verso la fine del racconto – bevendo un elisir miracoloso – potrà ritornare quella di prima.

Anche Pollicino semina dietro di sé briciole di pane per “segnare” il sentiero che lo riporterà a casa, mentre Hansel e Gretel rischiano di finire nel calderone della strega (le fattucchiere mangiano i bambini per restare immortali) poiché si fanno sedurre dal richiamo goloso della sua casetta di biscotti, zucchero filato e cioccolata: in questo caso, come del resto in quello di Biancaneve, il cibo “vietato” porta infelicità.

Caterina Carloni

Domenica 18 luglio si terrà il VII° incontro del corso online di medicina psicosomatica. Tema della giornata: IL CIBO E LA PSICHE.

Programma e date su:

https://www.vedam.it/2020/10/28/corso-online-di-medicina-psicosomatica/

Di Cateca

Caterina Carloni, psicologa e psicoterapeuta