• Mer. Apr 24th, 2024

VEDAM

A cura di Caterina Carloni, psicoterapeuta

BLOG DI MEDICINA PSICOSOMATICA & PSICOLOGIA OLISTICA - Impariamo a leggere i sintomi fisici come linguaggio dell'anima e ad utilizzarli in chiave conoscitiva, positiva ed evolutiva

“NON HO TEMPO”: la malattia dell’uomo comune

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A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, il grande Maestro vaishnava del secolo scorso, traduttore e commentatore della “Bhagavad-gita così com’è”, scrisse nel 1956 un articolo sulla fretta ancora fresco e attuale.

Eccolo:

NON HO TEMPO. UNA MALATTIA CRONICA DELL’UOMO COMUNE

Nell’avvicinare alcuni signori al fine di chiedere loro di diventare lettori  del “Back to Godhead”, la risposta frequente che ricevo è: «Non ho tempo».

Essi dicono di essere troppo occupati nel cercare di guadagnare i soldi necessari per mantenere insieme l’anima e il corpo, ma quando chiedo loro cosa intendono per anima, non sanno cosa rispondere.

Il dottor Meghnath Saha, un grande scienziato, stava recandosi in tutta fretta a un incontro della Commissione per la pianificazione, ma sfortunatamente, mentre si trovava nella strada con la sua automobile, morì senza poter chiedere alla morte di attendere perché in quel momento lui non aveva tempo.

Il dottor Ansari, il grande leader del Congresso, mentre, sulla via di casa, si trovava in fin di vita su un treno in movimento, disse di essere lui stesso un medico, come quasi tutti i componenti della sua famiglia, «ma la morte», egli diceva, «è così crudele  che mi sta facendo morire privo di un qualsiasi trattamento medico».

Per questa ragione la morte è stata definita instancabile  nella Bhagavad-gita. Benché ogni persona pensi di non dover morire, la morte aspetta tutti al varco.

C’è vita dopo la morte.

L’uomo impegnato dovrebbe cercare di conoscere anche questo, conoscere il luogo verso cui si sta dirigendo. Questa vita non è che un lampo in un lungo soggiorno e una persona sana non dovrebbe occuparsi soltanto di questo lampo.

Nessuno afferma che il corpo non dovrebbe essere mantenuto – ma ognuno dovrebbe riuscire a capire, attraverso la Bhagavad-gita, che il corpo è l’abito esterno e l’anima è la vera persona situata nel corpo. Perciò, prendersi cura soltanto dell’abito – senza curarsi affatto della vera persona – è mera stupidità e spreco di tempo.

A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Parole senza tempo di un Maestro speciale fuori dal Tempo…

Di Cateca

Caterina Carloni, psicologa e psicoterapeuta